A Valduggia, in terra piemontese, dove Giovanni Rotti è nato, si facevano solo rubinetti. Non c’erano grandi opportunità per chi volesse trovare un altro tipo di lavoro negli anni Cinquanta.
Giovanni ci provò, come tutti i suoi compaesani, ma dopo tre anni di lavoro capì che la fabbrica, con i suoi orari e le sue regole, e anche con le sue opportunità certe di futuro e carriera, non sarebbe stata la sua strada.
Giovanni sapeva cosa voleva fare: servire la gente a tavola. La ristorazione sarebbe stato il suo cammino. Benché meno promettente come garanzie future (siamo negli anni Cinquanta!) il ristorante ammalia Giovanni come le sirene di Ulisse. Gli fu proposto un modesto impiego come cameriere in un ristorante a Torino, dal cugino del padre, e lui non si lasciò sfuggire l’occasione.
“Un cameriere per imparare a servire con efficienza e professionalità in sala deve prima conoscere la cucina e sapere come lavora” gli disse il titolare del ristorante, “e quindi dovrai prima lavorare alcuni mesi in cucina“.
Dopo tre mesi di gavetta in cucina a Giovanni fu riconosciuta l’umiltà e l’impegno che metteva nel lavoro, e – mantenendo la parola data – il titolare gli disse: “Dalla prossima settimana potrai iniziare a servire in sala. Hai imparato quello che era necessario in cucina.” Ma, stranamente, Giovanni preferì restare in cucina. La preparazione dei piatti e il mestiere dello chef che aveva visto fare gli sembravano più interessanti del lavoro del cameriere o anche del maitre.
Giovanni si fece le ossa a Torino, per poi fare esperienze sempre più di rilievo in ristoranti a Venezia e Milano.
Parallelamente alla cucina Giovanni inizia a coltivare l’amore per il vino di qualità, gli spumanti, i distillati e i liquori in genere, e a sviluppare la sua idea di degustazione come attività che negli anni futuri si affermerà sempre di più nel campo della ristorazione
Negli anni Sessanta approda a Montecatini Terme, e qui sarà destinato a fermarsi. Inizia lavorando nella cucina del Gran Hotel La Pace.
Nel 1967 compie la scelta forse per lui più importante: apre il suo primo locale “Le Torri di Brolio”, ambiente di degustazione di vini, spumanti e liquori, proprio davanti al Grand Hotel La Pace di Montecatini. Giovanni ricorda: “12.000 bottiglie di prosecco e 10.000 di vino all’anno non erano uno scherzo…”
Nel 1984 ha iniziato l’avventura nella ristorazione, strutturandosi come ristorante completo, sempre nello stesso luogo.
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